Dalla locandina della Pro Loco apprendiamo che poco più di 100 anni fa in "le faville del
maglio" Gabriele D'Annunzio scriveva:
"... nulla è più commuovente che il ritrovare d'improvviso una traccia o una figura d'arte nota e diletta in un luogo estraneo come un fiore del nostro clima in un ort settentrionale. Mi ricordo del meraviglioso piacere che ebbi a Castiglione Olona entrando nel Battistero e trovandomi immerso nelle pitture di Masolino come in una fresca prateria toscana fiorita di fiori gialletti e rossetti. Che cosa di nuovo s' aggiunge al mio godimento nel rinvenire lo squisitissimo artefice entro quella specie di mistica cittadella fiorentina edificata dal Cardinal Branda sul colle lombardo? L'avevo conosciuto nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, fior di giaggiolo chinato sotto la querciosa strapotenza di Masaccio, ne avevo ricevuto in cuore tutta la castità della lunetta sopra l'altare di Santo Stefano d'Empoli, ma non avevo tremato di gioia e di meraviglia come dinanzi a quella pallida Erodiade che riceve sulle ginocchia il capo del Precursore seduta sotto la loggia ove le donzelle sbigottiscono. E quando uscii trasognato, avendo udito narrare la storia del Battista con un accento fiorentino che talvolta rammentava in soavità quella dell'Angelico, non i rossi colori lombardi né il croscio dell'Olona nella chiusa forse vinciana mi riscossero. Ma ripensai gratamente a messer Branda milanese cardinal di Piacenza, quale ce lo dipinge il buon Vespasiano cartolaio; il quale messere "non adoperava occhiali se non la notte, e tenevagli in camera in una buca" e non cenava perché era vecchio, ma "solo pigliava una scodella di pane molle nella peverada di pollo, e beveva due mezzi bicchieri di vino".
*** *** *** La fiorita prosa -è il caso di dire- del Vate, racchiude in poche righe quello che è uno dei due maggiori nuclei di interesse della nostra escursione: l'incontro con Masolino e la cittadina di Castiglione. Il pittore con quel suo essere, come ci verrà spiegato, una "transizione" fra il gotico internazionale e il rinascimento ci ricorda un'altra transizione: quella fra il rinascimento e il realismo caravaggesco:il Romanino che abbiamo incontrato lo scorso anno. Sulla storia di Castiglione (il Barbarossa e le guerre fra Milano e Como) come sulla figura del Cardinal Branda -personaggio eclettico, mecenate, padre conciliare in ben tre concilii, consigliere dell'imperatore Sigismondo d'Ungheria- ci parlerà diffusamente la guida. Quello di cui non ci poteva parlare il Vate era Castelseprio ed in particolare della chiesa di Santa Maria per la semplice ragione che gli importanti affreschi che vedremo furono scoperti solo nel 1944 (il "secolo breve" non è stato solo disgrazie!). Tali testimonianze sono state la fonte di interminabili diatribe fra gli esperti in merito alla loro datazione che spazia fra il settimo e il decimo secolo. Le loro iconografie includono anche storie ispirate ai vangeli apocrifi in auge nell'alto medioevo e di cui ci parlerà con ghiotte e dotte dissertazioni un nostro ben ferrato socio che ben conoscete. Buona gita!
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