“La nostra prossima gita sarà al mare. E sarà un mare caldo che ci riscalderà dopo il freddo inverno, con le sue ampie spiagge di
sabbia finissima bordate di palmizi e profumata macchia xerofila. L'acqua mareggerà tranquilla, non molto profonda, come si conviene a una grande laguna, ed è ricca di pesci di ogni genere e di crostacei. Però è consigliabile non allontanarsi troppo dalla riva perché in prossimità dei varchi della barriera corallina potreste fare qualche sgradevole incontro con qualche squalo o qualche medusa, come successe all'amico Giorgio. Occhi aperti anche sulla spiaggia onde non calpestare qualche cucciolo di coccodrillo che non gradirebbe molto il trattamento. Attenti alle scottature, perciò carissime socie, non dimenticate i vostri... impiastri protettivi a base di olio di palma e di fegato di merluzzo. Siate prudenti quindi e buona gita!”
Così potrebbe cominciare la presentazione di una gita nei luoghi della nostra meta odierna redatta, anno più anno meno, 48 milioni di anni fa. E noi incontreremo i ricordi, le testimonianze di quel tempo la cui lontananza dà le vertigini. I giacimenti fossiliferi di Bolca e dintorni sono fra i più importanti al mondo per estensione, quantità e qualità del grado di conservazione che fa sì che i suoi fossili compaiano in molti musei naturalistici del mondo. A Bolca sono stati ritrovati non solo pesci e crostacei (oltre 150 specie) ma anche vegetali (270 specie) e anche insetti. La nostra giornata si concretizzerà nella visita in mattinata al Museo Paleontologico locale con video che racconterà le vicende geomorfologiche della zona, nonché un piccolo museo storico che racconta la vicenda della famiglia Cerato che da 200 anni è proprietaria della “Pesciara” e che da sempre si occupa della estrazione dei fossili. Dopo la pausa pranzo, breve trasferimento in pullman e con una camminata a piedi di una ventina di minuti su sterrato, raggiungeremo la Pesciara. Sempre con guida entreremo nella galleria ricavata in un blocco di fondo marino di una ventina di metri di spessore scivolato dal Monte Purga durante il sollevamento vulcanico che ha sconvolto la zona. I fossili si trovano imprigionati fra gli strati calcarei delle pareti della galleria. In un'area didattica apposita, sempre con esperti, andremo alla ricerca di piccoli resti fossili (in questo momento denti di squalo in particolare). Allo scopo portatevi un martelletto del peso di 100 grammi che potrete anche comunque acquistare in loco al prezzo di 3 euro. Per la passeggiata sullo sterrato meglio scarponcini o scarpe comode. Sulla via del ritorno, tempo permettendo, ci fermeremo una mezzora a San Bonifacio per la visita alla abbazia di San Pietro di Villanova, chiesa romanica costruita su ....una quercia e collocata fra i...luoghi misteriosi.(?!?)
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